2° Festival delle
Dimore Storiche FVG
9 - 10 novembre 2024 |

12 dimore aperte in FVG con visite guidate

Eventi, concerti, degustazioni, conferenze

Entra nella Storia!

Il Festival delle Dimore Storiche del Friuli Venezia Giulia, organizzato dall’Associazione Dimore Storiche Italiana – Sezione FVG (A.D.S.I. FVG), promuove il patrimonio culturale, storico, artistico e paesaggistico delle dimore storiche private, abitate ancor oggi dai proprietari, che aprono le proprie case, giardini e parchi ai visitatori, facendo loro da guide per raccontare le storie suggestive di cui sono impregnate.

Nella giornata del 10 novembre 2024 il Festival aderisce alla III Giornata Nazionale dell’Agricoltura – Coltiviamo la Cultura, promossa da ADSI a livello nazionale, in cui le dimore partecipanti ospiteranno stand per la vendita e la degustazione di prodotti agricoli tipici del territorio.

Accesso alle visite
La visita guidata alla dimora è offerta ai visitatori che aderiranno per donazione libera alla raccolta fondi (minimo €10 a persona, gratuita per minorenni accompagnati), che serviranno a sostenere i progetti di valorizzazione turistica del patrimonio culturale privato di ADSI FVG.

Orari
Le visite e gli eventi verranno effettuati secondo gli orari specificati per ogni dimora.

Dimore Storiche aperte

- le prossime aperture -

I prossimi eventi

Dove andare

TitoloCategoriaIndirizzo

Le dimore
in Friuli Venezia Giulia

La Brunelde casaforte d’Arcano

Dimora duecentesca dove rivivere 800 anni di storia

La Brunelde è una Casaforte, oggi elegante dimora storica, di origine duecentesca, sorta su preesistenze romane.
Ha travi a vista, muri in pietra, arredi originali, dove rivivere 800 anni di storia. È immersa nel verde, a pochi passi da Fagagna, uno dei più bei Borghi d’Italia e 20 minuti da Udine (Friuli).
È il luogo ideale per festeggiare Matrimoni e Cerimonie, Eventi privati ed aziendali, visite guidate, e per trascorrere Soggiorni fra storia e natura (ospita fino a 6 persone in 3 camere separate).
La Brunelde ha un’anima medievale, la si respira in ogni sala così ogni evento, soggiorno sarà unico, un viaggio nel tempo.

Palazzo de Gleria

Dimora settecentesca

Palazzo De Gleria è una dimora storica del XVIII secolo situata in Carnia a Povolaro, frazione del comune di Comeglians; unico esempio di villa Veneta presente nel territorio carnico. L’edificio è stato costruito da una famiglia di commercianti (cramars) e banchieri che alternavano la residenza tra Monaco di Baviera e la Carnia per cui presenta una interessante mescolanza di stile architettonico veneto e bavarese . Il prospetto principale è caratterizzato dal portale d’ingresso e dalle soprastanti aperture in asse. Il portone ligneo , con sopraluce in ferro, è circondato da una cornice in pietra ad arco a tutto sesto. Sull’apice della chiave di volta , è presente uno scudo nel quale sono scolpite le iniziali del primo proprietario B(iasio) D(e) G(leria) , la data di costruzione dell’edificio “1768” ed il simbolo dei cramars. Ai lati della porta finestra sotto il timpano si trovano 2 quadranti di orologio di cui uno dipinto, da cui il nome anche di “Casa degli orologi”.

L’interno è compartito secondo lo schema tradizionale delle Ville venete con salone passante e stanze laterali. Al piano terra esiste un vasto ambiente con soffitto a volte già adibito a fondaco . Al primo piano è conservata una tipica cucina carnica settecentesca con focolare centrale ed arredi. Al secondo piano si conservano alcune stanze con pavimentazione a terrazzo Veneto . L’edificio è circondato da cortile d’ingresso con selciato settecentesco e giardino all’italiana con arredi di pietra originali. Nel piccolo borgo si possono ammirare altri edifici della stessa epoca.

Palazzo Orgnani

Nel centro cittadino vicino ai luoghi più suggestivi di Udine

Il palazzo, collocato nel centro cittadino nelle immediate vicinanze dei luoghi più suggestivi di Udine, è una costruzione di sobria eleganza che assomma in sé i caratteri dei palazzi nobiliari e nello stesso tempo quelli delle case padronali della provincia friulana.
Aperto il portone, ci si trova in un sottoportico di inusitata grandezza, una vera e propria suggestiva “piccola piazza” dai muri non intonacati (che lasciano a vista il ciottolame o le grosse pietre di costruzione) e dal soffitto a travi. Sulla parete di destra è appeso un affresco, attribuito a Gaspare Negro, staccato da una casa di Mercatonuovo negli anni Trenta e qui portato. È una composizione di pregio, eseguita secondo i modi propri degli udinesi influenzati dal Pordenone e databile al 1540 circa.
Piu avanti, un mascherone granario in pietra sembra ricordarci le distese di campi che un tempo circondavano il palazzo (il «vasto fondo» di cui parla il Rota nel 1847), le proprietà terriere dei padroni di casa e la vita agricola che si svolgeva nelle casette -sempre di proprietà Orgnani -, di cui rimane memoria in un disegno del 1824.

Palazzo Pavona Asquini

Palazzo Asquini sorge nel centro storico della città di Udine ai piedi del castello in via Manin. Il complesso del palazzo è costituito da due corpi principali connessi tra loro da due corpi secondari; a ovest un ballatoio con stanze ad est scalone monumentale; tra i due corpi una piccola corte e posteriormente un giardino rettangolare.

Il Palazzo è di proprietà della famiglia Asquini dal 1772, anno in cui il conte Fabio Asquini, illustre agronomo, lo acquistò dalla famiglia Pavona.

L’aspetto attuale della facciata del Palazzo, su progetto dell’architetto Giuseppe Zandigiacomo, è del 1857. La facciata è stata completamente restaurata nella seconda parte del 2021, sia nelle cornici lapidee sia ridonandole il colore originale giallo 700. Nel piano nobile si trova un oratorio privato con pala d’altare raffigurante la SS. Concezione del pittore veneziano Pier Antonio Novelli datata 1794.
La facciata del secondo corpo del Palazzo è quella verso il Castello. Uno scalone cinquecentesco in pietra tra due pilastri bugnati collega la parte più bassa del giardino con il primo terrazzamento a cui seguono altri 5 terrazzamenti collegati da una lunga scala di pietra sino alla terrazza dei cipressi alla sommità del colle del Castello. Quest’ultimo gradone del giardino mostra ancora l’unica superstite rimasta delle 7 opere di difesa delle bombarde austriache realizzate dopo i moti insurrezionali del 1848.

Villa Attems

Villa Attems nasce dalla volontà di un totale rimodernamento di una vecchia proprietà storica dei conti Attems; ma anche dall’amore per la nostra terra e le nostre tradizioni a cui è stata donata nuova vita e rinnovato splendore con un imprinting moderno rivolto al settore turistico-ricettivo.

La storia di Villa Attems affonda le sue radici lontano nel tempo e trova le prime documentazioni alla fine del Quattrocento, allorquando la tenuta viene in possesso della famiglia dei Postcastro, passando attraverso le vicissitudini ed i momenti fasti e nefasti della nostra storia.

E così, di generazione in generazione, la tenuta passa di padre in figlio, sino ad arrivare a Virginia Attems, attuale proprietaria assieme al marito Paolo Giasone della tenuta.

Villa del Torre

Edificata agli inizi del XVIII secolo

Villa del Torre è una villa settecentesca privata, è situata nel cuore della pianura isontina e la sua struttura si ispira a quella delle ville venete.

La villa sorge al centro di Romans d’Isonzo nella zona orientale del nucleo storico del paese esattamente lungo la via principale. Venne edificata dai baroni Lottieri di Gradisca d’Isonzo agli inizi del XVIII sec., ma la loro permanenza a Romans fu tanto breve, che nei primi anni del 1800 un ramo dei del Torre, nobile famiglia friulana proveniente da Cividale, ne acquistò una parte per ivi insediare le proprie attività, tra cui quella agricola.
Nel corso del XX secolo Giuseppe del Torre divenne proprietario anche del corpo centrale della villa salvandolo dallo stato di abbandono, in cui versava a causa del primo conflitto mondiale e della trascuratezza dei precedenti proprietari. Fu proprio Mario del Torre, figlio di Giuseppe a iniziare un fedele restauro dell’immobile mantenendo e ripristinando l’assetto originale del complesso vincolato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli-Venezia Giulia.

Dal punto di vista architettonico la villa mostra una evidente impronta neoclassica con numerose reminiscenze della tipologia veneta e alcuni rimandi tipici dell’influenza mitteleuropea. Contorna la proprietà un parco di sei mila metri quadrati perimetrato da un muro di cinta in pietra recentemente restaurato, all’interno del quale sono presenti piantumazioni risalenti anche al XVIII sec.

Villa Gallici Deciani

Dimora veneziana del XVII secolo

Villa Gallici Deciani è una magnifica dimora veneziana del XVII Secolo che si trova in Friuli, una regione nel Nord Est dell’Italia, dove le Alpi baciano il mare. Uno scenario perfetto per eventi esclusivi e incontri mondani.

Inserita nello splendido paesaggio collinare, tra viti, ulivi, pascoli e boschi, con l’incantevole sfondo delle Alpi. Il sito è ricco di storia e la Villa e il parco, che ricordano le atmosfere di Downton Abbey, offrono agli ospiti uno scorcio autentico dell’ambiente friulano e della sua gente. Sono certo che il soggiorno vi regalerà esperienze indimenticabili e vi permetterà di assaporare le prelibatezze locali, a partire dal miele prodotto dalle api sulle nostre terre!”

Villa Garzoni

Villa Liberty costruita nel 1908

La facciata, recentemente ristrutturata, presenta sul cornicione decori realizzati a mano uno per uno rappresentanti festoni di rose. L’interno è parimenti decorato con motivi floreali.

Villa Iachia

Dimora storica fondata nel XVIII secolo

Villa Iachia è una dimora storica fondata nel XVIII secolo. Tra il 1870 e il 1880 Giacomo Davide Iachia fondò un’azienda agricola modello, che divenne una delle più importanti della zona.

L’azienda si estendeva dalle terre di Ruda fino a quelle di Aquileia, Campolongo al Torre e Fiumicello, dalle quali produceva vino, frutta e ortaggi, barbabietole da zucchero e, in seguito, anche tabacco, destinati a Trieste e al mercato istriano.
La maggior parte delle terre dell’azienda venne distrutta durante la Grande Guerra, quando la villa fu trasformata in un ospedale da campo. Ma la grande forza di volontà di Giacomo Iachia nel ripristino dell’attività gli valsero la medaglia d’oro concessa nel 1922 dal Comitato Provinciale per il risorgimento del Goriziano, nel concorso per la ricostruzione delle zone danneggiate.

La famiglia Iachia, proprietaria della Villa da più di duecento anni, giunse a Trieste verso la fine del ‘700 e faceva parte dell’alta borghesia produttiva della città. Giacomo Iachia (1884-1960) sposò Jole Vivante (1895-1970), l’ultimogenita di Giuseppe Vivante e Natalia Schmitz, sorella del celebre scrittore Italo Svevo.

Villa Iachia è la meta ideale per chi ricerca un modo nuovo di fare vacanza in Friuli-Venezia Giulia, che coniuga il piacere della tranquillità in una residenza storica nella campagna friulana con il desiderio di esplorare e di conoscere luoghi, persone, culture.
L’antica dimora è baricentrica rispetto alle più belle località del Friuli-Venezia Giulia, sia quelle di interesse naturalistico e paesaggistico che storico-artistico, sia enogastronomico che sportivo.

Situata a pochi minuti di auto dall’aeroporto di Trieste-Ronchi dei Legionari, da Villa Iachia tutto è a portata di pochi chilometri: ad esempio le spiagge di Grado, il parco archeologico di Aquileia, la storia di Palmanova e Cividale del Friuli, le colline e le aziende vitivinicole del Collio, i percorsi della Grande Guerra sul Carso, le oasi naturalistiche e faunistiche delle foci dell’Isonzo e di Marano Lagunare, le Alpi Giulie.

Villa Lovaria

Dimora storica costruita nel XVII secolo

Costruita nel XVII sec. per conto della famiglia Lovaria che tuttora vi abita rappresenta un esempio della fusione degli stili della villa padronale friulana e della villa veneta con prospetto allungato e centralmente un timpano sorretto da lesene.

Gli interni sono caratterizzati da un apparato decorativo neoclassico dei primi ‘800. Posteriormente alla villa ampio parco e giardino all’italiana.
Recentemente è stata oggetto di interventi di manutenzione che hanno riportato alla luce l’affresco dello stemma nobiliare incluso nel timpano di facciata.

Il complesso dominicale è costituito dall’edificio principale che, con gli annessi rustici laterali, forma un impianto planimetrico irregolare a “C” che racchiude il cortile d’onore con un platano secolare. Nel 1800 la villa passò al ramo spagnolo della famiglia, i quali apportarono modifiche sia alla facciata che all’interno per adattare le semplici forme dell’edificio originario alle esigenze e al gusto dei nuovi proprietari.

La dimora è un tipico esempio architettonico in cui sono fusi il modello della casa padronale friulana con quello della villa veneta patrizia con il prospetto contrassegnato da un forte linearismo.
Il corpo principale è articolato su tre piani, la pianta allungata è raddoppiata in larghezza e presenta un salone centrale passante, mentre sul lato anteriore destro è collocato lo scalone. La parte centrale della facciata principale è delimitata da due lesene poggianti su piedistalli ed è caratterizzata da un frontone triangolare, leggermente aggettante, ornato nei suoi vertici da elementi in pietra.

La corte d’onore è dominata da un maestoso e plurisecolare platano di circa 300 anni che è catalogato tra gli alberi monumentali d’Italia. Nella parte posteriore si trova un parco, nel quale si può ammirare una luminosa limonaia e riposare all’ombra dei grandi arbusti.

Villa Pace

16 Posti letto · 4 Saloni per eventi · 220 Posti per eventi · 4 Saloni per Matrimoni · 220 Posti per Matrimoni

Villa Pace si trova nel piccolo Borgo rurale di Tapogliano a pochi chilometri da Aquileia, storica città romana, da Palmanova, stellata città-fortezza veneziana, e da Cividale, capitale Medioevale del Friuli, tutti tre siti UNESCO.

Tapogliano è anche a pochi chilometri da Grado, storica spiaggia dell’Impero Asburgico.
La dimora è posta al centro di un ampio parco, chiuso ad est ed ovest da due barchesse adibite l’una a champagneria dell’azienda vinicola Perusini e l’altra all’accoglienza con appartamenti per case-vacanza.

Villa Pace è iscritta a Dimore Storiche Italiane e fa parte delle migliaia di residenze private che in Italia attirano ogni anno un numero di visitatori quasi paragonabile a quello dei musei pubblici e che assieme ad essi rendono prezioso ed unico il nostro paese.

Di forma cubica, chiusa ai lati da torri angolari che caratterizzano molte ville nobiliari sul confine orientale, fu costruita nella metà del seicento per volontà di Carlo Maria Pace v. Friedensberg, Feldmaresciallo dell’imperatore Leopoldo I e restaurata a metà del Settecento da un altro Carlo Maria Pace. Villa Pace è sempre rimasta proprietà della famiglia che la costruì e conserva gran parte degli arredi originali, anche se venne parzialmente saccheggiata al passaggio del fronte nel corso della Prima e della Seconda Guerra Mondiale.
Il restauro, a cui la villa è stata sottoposta negli ultimi dieci anni, ha permesso il recupero degli spazi originari e di straordinarie pitture murali Settecentesche, che sono le più antiche raffigurazioni note in Italia dei viaggi del capitano James Cook.

Villa Ritter de Záhony

Nell’XI secolo, il Monastero Benedettino di Santa Maria, da cui il borgo prese nome, aveva vasti possedimenti e assunse sempre più un posto di rilievo nella storia del territorio di Aquileia, influenzando le sorti religiose, economiche e sociali di tutte le aree circostanti.

Nel 1782 il complesso ecclesiastico venne venduto alla famiglia Cassis Faraone che trasformò il Monastero Benedettino in villa- fattoria.

Nel 1850, la tenuta venne acquistata dalla famiglia di Giulio Ettore Ritter de Záhony, originaria di Francoforte sul Meno. Il Barone e Ritter de Záhony insieme al figlio Eugenio, trasformarono la tenuta di Monastero in una società agricola innovativa, dedita alla ricerca e sperimentazione di nuove tecniche di gestione della viticoltura e della produzione vivaistica di barbatelle (un milione e mezzo l’anno) esportate in tutto l’impero Austroungarico.

Indubbiamente il successo del vino del Barone Ritter de Záhony fu favorito anche dall’unione della figlia Elvine, con il Conte Theodor de la Tour, esponente di un’antica e nobile famiglia francese di religione cattolica. Infatti, nel 1877, ai novelli sposi il padre di Elvine diede in dote il consistente appezzamento terriero di Russiz, tra dolci declivi nel cuore del Collio Goriziano.

La storia dell’antica famiglia Ritter de Záhony è impressa nella storia del territorio per le attività industriali d’eccellenza. A Gorizia, dove i Ritter lavoravano il cotone e la seta, costruirono nella colonia operaia di Straccis. A Trieste Giovanni Cristoforo Ritter de Zahony fu tra i soci fondatori delle Assicurazioni Generali e ne divenne il primo Presidente.

La residenza di Monastero ad Aquileia si aprì a una serie di ospiti illustri che fra il 1863 e il 1915 lasciarono la loro firma sul »Diario di Famiglia«. Fra essi l’Arciduca Carlo Ludovico, ospitato la notte del 2 agosto 1882 quando si trovava ad Aquileia per inaugurare il neonato C. R. Museo dello Stato; l’Arciduca Ranieri, governatore del Lombardo-Veneto, ospite d’onore di un tè pomeridiano celebrato dalle cronache locali nel 1890; infine Federico Augusto di Sassonia, che nel 1910 vi giunse in automobile da Trieste.

I valori trasmessi dalla famiglia Ritter de Zahony, sono arrivati inalterati attraverso i secoli a Guido Federico Rossignoli che gestisce direttamente l’azienda di famiglia con un credo che permette la continuità di un lavoro, dove le uve vengono lavorate in cantine all’avanguardia, in continuo dialogo con il territorio.

A.D.S.I.
Friuli Venezia Giulia

Via Jacopo Marinoni, 10
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